INPGI, CON IL VIA LIBERA ALLA LEGGE DI BILANCIO L'ISTITUTO DI PREVIDENZA DEI GIORNALISTI È SALVO*

INPGI, CON IL VIA LIBERA ALLA LEGGE DI BILANCIO L’ISTITUTO DI PREVIDENZA DEI GIORNALISTI È SALVO*

Con il via libera della Camera dei Deputati alla legge di Bilancio, la previdenza dei giornalisti italiani è stata salvata. Non era il passaggio della gestione principale all’Inps la strada prevista dalla maggioranza che governa l’Inpgi, ma era l’unica via percorribile con una riserva tecnica di 1,2 anni, che non avrebbe consentito l’erogazione delle pensioni neppure fino al 2024. La garanzia pubblica per le pensioni dei giornalisti richiesta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, trova ideale completamento nella volontà politica frutto di un confronto intenso e finalmente trasparente sulla situazione dell’Istituto di via Nizza. L’allargamento della platea dei contribuenti a quelli che erano stati definiti i “comunicatori”, non sarebbe stato sufficiente a dare continuità e solidità al nostro futuro. Purtroppo per tanto tempo si è inseguito un intervento parziale. Ed ora confluire nell’Inps è l’unica via per garantire la nostra previdenza. Non c’erano alternative e non ci sarebbe stata, in futuro, una condizione di condivisione politica come quella attuale. Della storia dell’Istituto rimarrà in vita solo la gestione separata che da adesso in poi erediterà il nome di Inpgi. Di questo risultato si deve essere soddisfatti, ringraziando per la soluzione di garanzia adottata. Ora, però, è anche il tempo per capire se sono stati commessi degli errori.

Va ricordato che è anche grazie alla “minoranza” in consiglio generale dell’Istituto, che c’è stato finalmente il coraggio di confrontarsi con la politica su tutte le poste aperte con lo Stato.  Indubbiamente c’era il rischio di perdere l’autonomia dell’Istituto, ma era più importante garantire i nostri contributi.           

Ci sono state tante voci di accusa nei confronti della soluzione giusta e seria adottata dal Governo Draghi, che con la forza dei numeri e delle norme ha posto le basi per un futuro garantito e non aleatorio delle nostre pensioni. Nei prossimi mesi ci sarà una commissione mista Inps-Inpgi che definirà le regole del trasferimento: su questo percorso chiederò un puntuale aggiornamento, in modo da poter trasferire le informazioni in modo puntuale.           

Questa settimana il Cda dell’Inpgi ha approvato una delibera che sospende quella adottata a maggioranza a giugno 2021 e nella quale erano previsti aumenti contributivi, prelievi alle pensioni, limitazioni alla possibilità di cumulo e tagli alle prestazioni. A fine 2021, infatti, tale delibera era stata validata dai ministeri vigilanti del Lavoro e dell’Economia, ma i contenuti, visto il passaggio all’Inps, sarebbero diversi rispetto alle regole applicate proprio in questo Istituto. Vedremo cosa accadrà, perché al momento non basta questa decisione del Cda per annullare l’efficacia del provvedimento di giugno. L’auspicio è che non entrino in vigore ulteriori prelievi proprio nei mesi di transizione, perché sarebbe davvero penalizzante. 

*Andrea Bulgarelli, consigliere generale Inpgi per il Friuli Venezia Giulia