INPGI, APPROVATI A MAGGIORANZA I BILANCI DI ASSESTAMENTO E PREVENTIVO*

INPGI, APPROVATI A MAGGIORANZA I BILANCI DI ASSESTAMENTO E PREVENTIVO*

Sono stati approvati a maggioranza i bilanci di assestamento 2022 e il preventivo 2023 del nuovo Inpgi, con l’ex Gestione separata con una riserva tecnica che nel 2023 si attesterà a 813,2 milioni di euro. Per approfondire i numeri dei due bilanci ecco il link bit.ly/3Xnlgli che rimanda al sito dell’Istituto.

Da parte mia consentitemi solo una considerazione che va a motivare parzialmente la posizione contraria rispetto ai documenti presentati. Innanzitutto si tratta di un voto politico: è innegabile che al momento le casse dell’ex Gestione separata sono crescita anche perché erogano poche e ridotte pensioni. Ciò che mi preme rilevare, invece, è la sollecitazione fatta dal Collegio sindacale nella relazione al Bilancio preventivo 2023 “… affinché le spese di struttura inerenti al funzionamento degli organi possano trovare una diminuzione nel corso del 2023 con l’approvazione di un nuovo Statuto e la conseguente riconduzione della numerosità degli organi ad una dimensione coerente con il numero degli iscritti, la massa finanziaria da gestire e le attività della ex Gestione Separata”.

Tema, questo della maggiore sobrietà, più volte ribadito dal gruppo di minoranza, che in più riprese in questo mandato ha chiesto di ridurre i costi degli organi.Vi è poi un altro aspetto di grande importanza che emerge nuovamente e con forza dalla relazione al Bilancio del Comitato amministratore. 

“Per quanto riguarda il numero degli iscritti, alla data di redazione del bilancio, si rileva – è indicato nella relazione – una crescita pari all’1%, passando dalle 45.767 unità risultanti alla fine dell’anno 2021 alle 46.438 unità al momento di redazione del presente bilancio. I contribuenti attivi sono circa 25.000 tra liberi professionisti e Co.Co.Co. I redditi dei liberi professionisti sono stati mediamente pari a 16.000 euro annui lordi, quelli dei Co.Co.Co. pari a circa 6.000 euro annui lordi. Il maggior numero dei contribuenti si colloca nella fascia di età tra i 40 e i 49 anni”.

I redditi dei liberi professionisti sono stati mediamente pari a 16 mila euro e quelli dei Co.Co.Co. circa 6 mila euro, dimostrando nuovamente come la platea dei giornalisti italiani sia ormai indirizzata verso il lavoro autonomo, ma senza un adeguato compenso professionale. Da questi importi si può comprendere che il contributo previdenziale corrispondente potrà garantire l’erogazione di pensioni bassissime. 

Un tema, anche questo, ben noto da tempo ma sul quale non sono state portate avanti azioni  capaci di ridare valore alla nostra professione, con una giusta dignità retributiva e pensionistica.  

*Andrea Bulgarelli, Consigliere generale Inpgi per il Friuli Venezia Giulia