FIGEC, DAL NUOVO CONTRATTO DI LAVORO AL RUOLO DEI GIORNALISTI NEGLI UFFICI STAMPA: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI*

FIGEC, DAL NUOVO CONTRATTO DI LAVORO AL RUOLO DEI GIORNALISTI NEGLI UFFICI STAMPA: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI*

FIRMATO IL CONTRATTO FIGEC CISAL – USPI.

TUTELE MAI PREVISTE DA ALCUN CONTRATTO E AUMENTI RETRIBUTIVI DI OLTRE IL 5% 

Le delegazioni di Figec Cisal e Uspi, guidate dai segretari generali Carlo Parisi e Francesco Saverio Vetere, hanno firmato a metà febbraio a Roma, alla presenza del segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro, e del segretario generale di Cisal Terziario, Enzo Caratelli, il nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico e per la regolamentazione dei rapporti di lavoro di natura redazionale nei settori della comunicazione e dell’informazione periodica locale e on line e nazionale no profit che assorbe, integrandolo, il Protocollo d’intesa Uspi-Cisal scaduto il 31 ottobre scorso.

Un nuovo contratto di lavoro fermamente voluto dalla Federazione Italiana Giornalismo, Editoria e Comunicazione, il nuovo sindacato dei giornalisti e di tutti gli operatori dell’informazione, della comunicazione, dei media, dell’editoria, dell’arte e della cultura (nato il 28 luglio scorso e federato alla Cisal, la più importante organizzazione sindacale autonoma d’Italia che conta circa 1milione e mezzo di iscritti ed è presente in tutte le province italiane) e dall’Uspi, l’Unione Stampa Periodica Italiana (fondata nel 1953, che riunisce mille editori di 3mila testate periodiche e on line).

Sottoscritto «Un contratto moderno, già leader nelle principali testate dell’informazione online, che – afferma Carlo Parisi – garantisce sostenibilità alle aziende e dignità ai lavoratori grazie a diritti e tutele, molti dei quali mai riconosciuti prima da alcun contratto nazionale di lavoro giornalistico. Un contratto nuovo, che assorbe migliorandolo il Protocollo Uspi-Cisal, fermamente voluto dalla Figec Cisal, un sindacato che cresce quotidianamente in ogni angolo della Penisola perché è nato nel nome di una libertà che non può e non deve rimanere solo sulla carta e del rispetto per ciascun lavoratore non solo dei settori tradizionali dell’informazione, della comunicazione, della cultura, dell’arte, ma anche e soprattutto delle nuove figure professionali legate al mondo del web».

Non a caso, ricorda dal canto suo Francesco Cavallaro, «la rivoluzionaria svolta che, il 15 ottobre 2020, Cisal e Uspi hanno dato per la ripresa del mondo giornalistico–editoriale, è confermata dai numeri che segnano la costante crescita degli occupati in un settore che negli ultimi anni ha, invece, registrato solo pesanti tagli. Un contratto già applicato da decine di testate nazionali e locali che, in virtù della capillare organizzazione territoriale della Figec Cisal – articolata a livello provinciale – soddisfa le esigenze dei giornalisti e di tutti i soggetti producenti informazione e comunicazione senza nessun tipo di discriminazione, garantendo loro un futuro lavorativo dignitoso». «L’enorme successo del Protocollo Uspi-Cisal che ha fatto da apripista al nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro Figec Cisal Uspi – sottolinea Francesco Saverio Vetere – conferma, se ce ne fosse bisogno, che il mondo è cambiato e che le associazioni fondate su attività lobbystiche che arricchiscono pochi e impoveriscono tutti, pretendendo di rappresentare il settore, non hanno più ragione di esistere. Il riconoscimento dell’Agcom e l’attenzione del Governo per la regolamentazione del settore editoriale senza discriminazioni di sorta fanno ben sperare le aziende che vogliono solo essere nelle condizioni di garantire posti dignità lavorativa e sostenibilità aziendale».

Il contratto Figec Cisal – Uspi, oltre a riconoscere al settore, con effetto retroattivo al 1.o gennaio 2023, significativi aumenti retributivi e contributivi (oltre il 5% per tutti dopo soli 2 mesi di vacanza contrattuale compensata, inoltre, con un’indennità di 20 euro), estende diritti e tutele, ma soprattutto introduce importanti elementi di novità finora mai riconosciuti da alcun contratto nazionale di lavoro per il settore di riferimento.

Passano da cinque a nove le qualifiche professionali che riprendono le denominazioni tradizionali (caporedattore, caposervizio, redattore con meno e oltre 24 mesi, collaboratore redazionale, praticante, corrispondente, collaboratore fisso, informatore) e vengono reintrodotte le storiche figure professionali di critico, informatore politico-parlamentare, inviato e vaticanista. Per il settore dell’on line, naturalmente, il contratto si applica anche alle nuove figure professionali da tempo presenti nelle piattaforme digitali e multimediali. I minimi contrattuali sono compresi tra i 1376 euro del praticante e i 1754 euro del caporedattore più tredicesima mensilità e 7 scatti biennali pari al 3% del minimo tabellare. 

Figec Cisal e Uspi hanno, inoltre, condiviso l’importanza, specialmente con le attuali modeste prospettive della previdenza tradizionale, di garantire ai lavoratori anche un ulteriore contributo dell’1% della retribuzione mensile da destinare alla previdenza complementare e l’assistenza integrativa al Servizio Sanitario Nazionale gratuita grazie all’Ente Bilaterale Confederale (ENBIC).

Previsti, tra l’altro, due giorni di permesso straordinario per l’aggiornamento professionale e l’acquisizione dei crediti formativi e 12 giorni di permesso sindacale.

Figec Cisal e Uspi hanno rinnovato anche il verbale di accordo sul lavoro autonomo che rende giustizia al settore più debole. Il trattamento economico minimo per i collaboratori coordinati e continuativi è di 3.000 euro (250 al mese per un minimo 144 articoli l’anno per i quotidiani (12 articoli in media per mese di almeno 1.600 battute). L’importante clausola di garanzia evidenziata nel contratto Figec Cisal – Uspi stabilisce che, nel caso in cui il numero di prestazioni richieste dall’azienda risultasse inferiore al minimo annuale indicato, il pagamento delle stesse avverrà adottando il criterio della proporzionalità, è addirittura migliorativa del contratto Fieg-Fnsi.

A richiesta dei lavoratori appartenenti a religioni o culti diversi da quello cattolico, saranno individuate festività religiose integrative o sostitutive e, per la prima volta nella storia di un contratto nazionale di lavoro giornalistico, viene inserita tra i giorni festivi la domenica di Pasqua. Chissà perché in tutti gli altri contratti nessuno si era mai accorto che da sempre è previsto solo il lunedì di Pasquetta. Tutti tranne Figec Cisal e Uspi.

Nella sede di Salita San Nicola da Tolentino, il contratto è stato sottoscritto dalla Figec Cisal rappresentata dal segretario generale Carlo Parisi, dal presidente Lorenzo Del Boca e dai componenti della Giunta Esecutiva Stefano Biolchini, Andrea Bulgarelli, Vincenzo Colimoro, Paolo Corsini, Graziella Lombardo, Pierantonio Lutrelli, Gaia Marnetto, Giuseppe Mazzarino, Enrico Paissan, Pierluigi Roesler Franz, Raffaella Salamina, Alessandro Sansoni, Sabrina Talarico, Carola Vai, con l’assistenza della Cisal rappresentata dal segretario generale Francesco Cavallaro, dal segretario confederale Fulvio De Gregorio e dal segretario generale di Cisal Terziario Vincenzo Caratelli. A firmare il contratto per l’Uspi, invece, il segretario generale Francesco Saverio Vetere, il vice segretario generale Sara Cipriani, il presidente Antonio Delfino, i vice presidenti Luca Lani e Fabrizio Barbato e la coordinatrice della Segreteria Generale Irene Vitale.                

FIGEC CISAL: FONDAMENTALE IL RUOLO DEI GIORNALISTI NEGLI UFFICI STAMPA

 

Il ruolo degli uffici stampa nella Pubblica amministrazione e la necessità di una riforma della Legge 150/2000 che regolamenta l’informazione e la comunicazione nella Pa sono delle esigenze che Figec Cisal ha da tempo evidenziato. E proprio in questo delicato momento Figec Cisal intende porre la tutela delle giornaliste e dei giornalisti pubblici al tavolo contrattuale dove è titolata a svolgere un ruolo attivo.

<I giornalisti della pubblica amministrazione – ha detto Andrea Bulgarelli della Giunta esecutiva di Figec Cisal – rivestono un ruolo peculiare, che li caratterizza proprio per la rilevanza che l’informazione ha sia in via diretta che indiretta nei confronti dei cittadini, affiancandosi al ruolo dei comunicatori, come peraltro già previsto in una legge 150/2000 che ha la necessità di essere aggiornata ai tempi. Le leggi sull’informazione e la 150/2000 costituiscono la base per l’dentificazione di una professione profondamente mutata e devono divenire anche le basi su cui fondare una contrattazione efficace e certa che non possa essere condizionata da sentenze successive>.

<Purtroppo – afferma Fabio Carini, direttore dell’Agenzia di stampa del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia e iscritto alla Figec –  riflessioni tardive sulla tutela normativa e retributiva del giornalista che operava con il contratto di categoria fino alla sentenza della Corte Costituzionale giungono nel classico momento in cui i buoi sono già scappati dal recinto, ovvero quando troppe amministrazioni pubbliche hanno di fatto costretto i loro operatori dell’informazione ad accettare senza possibilità di dialogo i cambiamenti radicali che rischiano di minare la terzietà dell’informazione istituzionale. In Friuli Venezia Giulia, dove anche Figec Cisal sarà ammessa alla contrattazione dei giornalisti, si è scelto di valutare la situazione con ampia disponibilità a identificare la soluzione migliore, ponendo in ogni caso davanti a tutto la salvaguardia delle professionalità acquisite>. 

<A questo proposito Figec Cisal – afferma Bulgarelli – a livello nazionale e regionale  si propone di contribuire  al raggiungimento in tempi accettabili di una soluzione ponte, che tenga in considerazione  degli istituti che hanno nel tempo valorizzato e garantito l’informazione pubblica, puntando ad avviare una trattativa centrata su obiettivi concreti che potranno e dovranno essere la base del futuro dei colleghi attualmente impegnati nella Pa e di quelli che arriveranno>. 

FIGEC: PROSEGUE LA CAMPAGNA ADESIONI

SERVIZI DEL PATRONATO ENCAL-CISAL A DISPOSIZIONE DEGLI ISCRITTI   

Prosegue la campagna adesioni al nuovo sindacato del settore dell’informazione in Italia. La Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione (Figec) federata con la Cisal intende essere un sindacato che si propone di  riportare in evidenza nell’agenda politica, economica, sociale e culturale del Paese il tema dell’informazione, principale indice della democrazia nella consapevolezza che un’informazione libera e plurale può essere garantita soltanto dalla libertà dal bisogno di chi lavora nei media e nel sistema della comunicazione.

A fianco dell’attività sindacale alla luce delle necessità degli operatori dell’informazione rese ancor più frequenti dopo il passaggio della gestione sostitutiva dell’Istituto di Previdenza dei Giornalisti Italiani (Inpgi) all’Istituto nazionale della Previdenza Sociale (Inps), Figec-Cisal mette a disposizione degli iscritti i servizi di Patronato. La Cisal del Friuli Venezia Giulia è a disposizione degli iscritti Figec della regione Friuli Venezia Giulia ai fini dell’azione di assistenza ed elaborazione di pratiche che necessitano rapporti telematici con gli istituti di previdenza – soprattutto, con l’Inps – e ove necessario, anche con l’Agenzia delle Entrate.


A titolo di esempio, il Patronato Encal-Cisal, può espletare la propria azione su:

– Pensione;

– Verifica e rilascio di estratto contributivo;

– Individuazione della decorrenza del diritto e calcolo dell’importo eventuale;

– Reversibilità;

– Invalidità e Legge 104;

– Maternità/Paternità;

– Assegno Unico;

– Dichiarazione dei redditi.

Tutte le pratiche svolte dal Patronato sono a titolo gratuito e, ove necessario, con procedura d’urgenza per gli iscritti Figec.


Così come peraltro – all’occorrenza – viene elaborata gratuitamente anche la pratica dell’ISEE che, come noto, è una pratica posta in capo al Caf-Cisal.
Considerato che la sede fisica di Patronato della Cisal nel Friuli Venezia Giulia è attualmente operativa a Udine (piazza Medaglie d’Oro, 10) e Mortegliano (via Micon, 3C) è possibile che gli iscritti Figec possano avvalersi della loro opera attraverso la procedura on line.  

L’adesione annuale alla Figec costa 50 euro che possono essere versati in unica soluzione o rateizzati sulla busta paga, oppure per i contrattualizzati verrà applicata la trattenuta dello 0,15 in busta paga. Con la quota di adesione sono ricompresi tutti i servizi che abbiamo sopra indicato, proprio con lo spirito di andare incontro alle esigenze di tutte le colleghe e i colleghi che sceglieranno di partecipare a questa nuova sfida per la democrazia, perché la vera informazione e la corretta comunicazione sono elementi imprescindibili di uno stato di diritto moderno.

Tutte le informazioni le potete trovare su www.figec.it  

*Figec Cisal Friuli Venezia Giulia