L’IMPORTANZA DELL’INFORMAZIONE E LA CENTRALITÀ DEL SINDACATO* 

L’IMPORTANZA DELL’INFORMAZIONE E LA CENTRALITÀ DEL SINDACATO* 

Non ci fosse Sergio Mattarella, anche noi giornalisti spesso ci sentiremmo più soli. Il Presidente della Repubblica, l’altro giorno all’inaugurazione della nuova sede dell’Associazione della Stampa Estera, a Roma, ha ricordato a tutti che il ruolo della libera stampa «è un presidio indispensabile della libertà delle persone».

«Fino a due anni fa – ha aggiunto – l’Europa viveva in una ‘epoque de paix’ che cerchiamo e speriamo di riuscire a difendere e ripristinare, estinguendo venti e fuochi di guerra che si stanno manifestando dentro e accanto all’Europa».

«Quello in cui viviamo – ha detto ancora Mattarella – è un mondo sempre più integrato, raccolto e interconnesso che necessita di rapporti collaborativi e non conflittuali, e in questo il ruolo della stampa è fondamentale».

Ecco, a volte qualcuno sembra dimenticare questo ruolo, questa funzione costituzionale. Come molti, anche all’interno del nostro mondo, il mondo dell’informazione, sembrano dimenticare la centralità e l’importanza del sindacato dei giornalisti, la Federazione Nazionale della Stampa, di cui l’Assostampa Fvg è articolazione territoriale.

Tante volte, in passato, ci siamo soffermati su notizie non buone. La crisi economica, che mette a rischio la tenuta stessa di tutto il sistema dell’informazione. Il difficile cambio di passo, quando anni fa siamo passati al digitale, che ancora non garantisce gli introiti a cui il nostro mondo era abituato. La perdita, appena due anni fa, dell’autonomia previdenziale per la nostra categoria. Il contratto di lavoro che ancora non riusciamo a rinnovare. Il precariato, i tanti giovani (e meno giovani) che lavorano per pochi euro. Le leggi bavaglio e anche le querele bavaglio…

In questo quadro, segnaliamo due fatti in controtendenza, che ci danno qualche speranza per il futuro. Innanzitutto il 2024 si è aperto, si sta aprendo con tante colleghe e tanti colleghi che si sono iscritti per la prima volta al nostro sindacato regionale. Pubblicisti, praticanti, professionisti, persino pensionati che in passato non lo avevano fatto, ora, in questi tempi difficili, hanno compreso l’importanza di dare forza con la propria iscrizione al sindacato unitario dei giornalisti. Speriamo che altri, tanti altri seguano il loro esempio.

Ma c’è un altro fatto che ci fa ben sperare e conferma la centralità del nostro sindacato nel sistema informazione. Come sapete, il nuovo editore del Messaggero Veneto, del Piccolo, dei quattro quotidiani veneti e del sito d’informazione economica ex Gedi ha presentato alla fine del 2023 un piano di crisi volto, almeno secondo l’editore, innanzitutto a “un ricambio generazionale”. Ebbene, la Fnsi, il Sindacato Veneto e l’Assostampa Fvg hanno posto la loro firma al Ministero del Lavoro in calce al piano solo a patto che ai trentasei esuberi corrispondessero trentasei assunzioni. Fino a qualche anno fa la legge prevedeva in questi casi il rapporto di tre a uno: escono tre giornalisti, ne entra uno. Attualmente il rapporto è di due a uno: escono due, entra uno.

La Fnsi e i due sindacati regionali hanno ottenuto, per la prima volta in Italia, il rapporto di uno a uno: viene prepensionato un giornalista, l’azienda ne deve assumere un altro. E ciò sta già avvenendo a Trieste, a Udine, in Veneto. Potrebbe essere l’inizio di un’inversione di tendenza. Il mondo dell’informazione ne ha bisogno.

*Carlo Muscatello, presidente Assostampa Fvg