QUEL CONTRATTO SCADUTO DA TANTI ANNI CHE VA RINNOVATO IL PIÙ PRESTO POSSIBILE*

Trattative per il rinnovo del contratto? Se ne riparla a metà ottobre. È quanto ci è stato comunicato la settimana scorsa, nell’ultima giunta con la consulta delle associazioni di stampa. 

Il contratto di lavoro dei giornalisti italiani, firmato dalla Fnsi e dalla Fieg, attende di essere rinnovato da dieci anni. Ciò significa che per questo lungo periodo di tempo nelle paghe dei giornalisti non è stata recuperata nemmeno l’inflazione. 

Nella primavera scorsa le due federazioni si sono incontrate di nuovo, per la prima volta dopo tanto tempo, e hanno concordato almeno su un punto: la necessità di arrivare a un nuovo accordo.

Per la verità, quello di arrivare al rinnovo contrattuale è stato l’unico elemento condiviso, in quella riunione. Da parte sindacale, oltre all’urgenza del recupero di dieci anni di inflazione, è stata sottolineata l’esigenza non più rinviabile di svolgere un’opera di ricostruzione dell’impianto contrattuale, che non è più al passo coi tempi. 

«Serve un diverso modello organizzativo – aveva detto in quell’occasione Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi –, che includa nuove figure professionali che trovino il loro giusto inquadramento contrattuale». Ricordando l’urgenza di stabilizzare il lavoro precario.

Gli editori, come già più volte in passato, hanno sottolineato le difficoltà che da anni vive il settore, chiedendo maggior flessibilità e diversi automatismi per quanto riguarda le nuove assunzioni. E sollecitando l’intervento del governo per la difesa del giornalismo professionale e di qualità.

Purtroppo oggi il contratto scaduto da tanti anni, e di fatto in regime di prorogatio, viene superato e disatteso in molte redazioni. Abbiamo dunque di fronte un’opera di vera e propria “ricostruzione contrattuale”.

L’incontro della primavera scorsa si era chiuso con l’impegno condiviso di creare tavoli di approfondimento su ogni tema contrattuale. Sono passati diversi mesi. Se ne riparla, come detto, a metà ottobre. Bisogna muoversi, bisogna far presto. Perché senza un rinnovo contrattuale degno di questo nome si mette a rischio tutto il mondo dell’informazione.

*Carlo Muscatello, presidente Assostampa Fvg.