LA CERIMONIA DI CONSEGNA DEL SAN GIUSTO D’ORO*
Mercoledì 11 dicembre, nella Sala del Consiglio comunale del Municipio di Trieste, si terrà la cerimonia di consegna dei premi del San Giusto d’oro 2024. La statuetta – come annunciato il 3 novembre, giorno del patrono della città – quest’anno va a Enrico Samer (nella foto), la targa speciale del premio alla Rete Solidale Trieste. Lo abbiamo deciso in un recente Consiglio direttivo dell’Assostampa Fvg, articolazione territoriale della Fnsi, sindacato unitario dei giornalisti italiani, che organizza il premio – nato nel 1967 su iniziativa del Gruppo Giuliano Cronisti e giunto alla 58.a edizione – con la collaborazione del Comune di Trieste e il sostegno della Fondazione CrTrieste. La decisione è arrivata dopo l’attento lavoro di selezione delle candidature svolto dal “comitato dei saggi” coordinato dal collega Furio Baldassi.
Con l’edizione di quest’anno siamo felici di unire la Trieste del lavoro, della crescita, dello sviluppo, e la città della solidarietà, dell’accoglienza, dell’aiuto agli ultimi: elementi che non devono mai mancare e devono andare di pari passo in ogni comunità.
Il premio a Enrico Samer è il dovuto riconoscimento al lavoro di un grande professionista, di un’azienda e di una famiglia che rappresentano la parte migliore di una Trieste che vuole giocare il suo ruolo di primo piano sul palcoscenico europeo. La città cresce, sa di avere molte potenzialità e il suo rapporto con il mare gioca una parte di fondamentale importanza in qualsiasi prospettiva di sviluppo. Trieste è il suo mare, il suo porto, ma anche le infrastrutture che devono ancora crescere. La famiglia Samer lo ha sempre saputo. Come ha sempre saputo che la logistica ha un ruolo cruciale per Trieste, per lo sviluppo del suo porto e per il suo futuro.
La targa speciale alla Rete Solidale Trieste vuole invece accendere un riflettore sull’altra città, quella che si spende e si espone e non esita a sporcarsi le mani per aiutare gli ultimi, in questo caso i migranti che attraverso la Rotta Balcanica arrivano nel capoluogo giuliano e qui si fermano spesso per un tempo breve, prima di proseguire il proprio viaggio di speranza verso un futuro migliore, verso una vita degna di esser vissuta. Si è per fortuna posta fine alla drammatica emergenza del Silos accanto alla stazione ferroviaria, ma il problema dell’accoglienza e dell’assistenza a queste persone non è ancora risolto. Un grazie e un plauso da parte nostra alle realtà riunite nella Rete Solidale Trieste, che garantiscono un aiuto a queste donne e a questi uomini. La rete è composta dalla Comunità di San Martino al Campo, da Diaconia Valdese, Donk – Humanitarian Medicine, Ics – Consorzio Italiano di Solidarietà, International Rescue Committee, Linea d’Ombra, No Name Kitchen.
*Carlo Muscatello, presidente Assostampa FVG