IL PREMIO AIRONE DI CARTA 2024
Sarà consegnato nella serata di venerdì 13 dicembre, al Teatro Verdi di Pordenone al termine dello spettacolo La sorella di Gesucristo, monologo scritto e interpretato da Oscar De Summa, il Premio 2024 “Airone di Carta”, riconoscimento tributato dal protocollo Carta di Pordenone a personalità che si siano impegnate a promuovere una corretta rappresentazione di genere e la pari opportunità. A riceverlo quest’anno la giornalista e vicepresidente dell’Odg Fvg Paola Dalle Molle (nella foto), «per la sua capacità di osservare con attenzione curiosità e sensibilità – si legge in una nota – i temi legati alla parità di genere, con particolare riferimento all’ambito sociale, economico e culturale. Ispiratrice, fondatrice e anima di Carta di Pordenone, si è impegnata in questi anni nel promuovere e animare, con tenacia, garbo e professionalità quel processo di cambiamento culturale fondamentale per contrastare la violenza contro le donne». Qui di seguito il comunicato stampa integrale sullo spettacolo e sulla consegna del Premio.
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Ancora un’esclusiva regionale per la sezione Nuove Scritture della programmazione Prosa del Teatro Verdi di Pordenone. Venerdì 13 dicembre alle 20.30 di scena in esclusiva regionale l’intenso monologo scritto e interpretato da Oscar De Summa “La sorella di Gesucristo”, terzo capitolo della sua Trilogia della provincia. Siamo ancora una volta ad Erchie, piccolo paese pugliese, dove si fondano le origini di De Summa. Sud Italia degli anni ’70 e ’80 dove la provincia gioca il ruolo principale: l’attore e autore dipinge, infatti, un quadro in cui il paese ed i suoi abitanti sono i protagonisti. La storia è quella di Maria, la sorella di Gesucristo, che attraversa a piedi il paese impugnando una pistola per vendicare la violenza subita la sera prima. Una camminata semplice, determinata, senza appelli, pubblica, che obbliga tutti coloro che la incontrano – che siano essi parenti, amici o semplici conoscenti – a prendere una posizione netta nei suoi confronti, rispetto all’atto subito e, al tempo stesso, a svelare i retroterra emotivi e culturali sui quali si basala posizione che esibiscono.
Attraverso un racconto serrato, De Summa si immerge negli sguardi, nei pregiudizi, nei giudizi dando voce a tutti i personaggi che la protagonista incontra lungo la strada: la nonna, la migliore amica, la maestra, la madre di chi l’ha violentata, suo padre, l’autore dell’aggressione. Solo Maria non parla mai, la sua figura è delineata e descritta dalle parole degli altri in un percorso che diventa il viaggio di una vita che la costringe a crescere, a diventare un’adulta, a diventare una donna. La sorella di Gesucristo per riprendersi il suo corpo privato è costretta a farlo pubblico, a darlo in pasto alla folla e ai suoi vaneggiamenti, ad assumere su di sé il suo stesso corpo sessualizzato dai maschi e dalla società contemporanea. Un monologo polifonico lineare e scorrevole, appassionante quanto delicato, strutturato secondo una forma classica, che si districa attraverso l’ironia per una comprensione più emotiva che razionale, dove un fatto di cronaca diventa un ritratto di una famiglia, di un paese fino a rivelare, nel profondo, la nostra società. «Qual è la via per rimettere tutto al suo posto? – dice De Summa – In questo momento storico ci troviamo di fronte a una dicotomia molto contemporanea: è giusto usare la violenza per riparare a una violenza? Da anni la mia ricerca si concentra sull’individuazione e sullo studio di quelle forze – culturali, antropologiche, storiche – che ci impediscono di essere liberi obbligandoci, a nostra insaputa, nelle scelte. Analizzo il rapporto col femminile, non in quanto genere, ma in quanto energia, posizione, punto di vista e di forza necessario all’equilibrio. E ancora una volta mi rivolgo non agli adolescenti, ma a tutti quanti noi, esseri umani, nel momento del “passaggio” allo stato adulto, con la speranza di risvegliare quella sensazione, quel “tutto è ancora possibile” proprio di quell’età. Non uno spettacolo di teatro civile, ma umano, antropologico, politico».
Al termine dello spettacolo, attesa la consegna del Premio 2024 “Airone di Carta”, tributato dal protocollo Carta di Pordenone a personalità che si siano impegnate a promuovere una corretta rappresentazione di genere e la pari opportunità. A riceverlo la giornalista pordenonese Paola Dalle Molle con la motivazione: “Per la sua capacità di osservare con attenzione, curiosità e sensibilità i temi legati alla parità di genere, con particolare riferimento all’ambito sociale, economico e culturale. Ispiratrice, fondatrice e anima di Carta di Pordenone, si è impegnata in questi anni nel promuovere e animare, con tenacia, garbo e professionalità quel processo di cambiamento culturale fondamentale per contrastare la violenza contro le donne”.