INPGI, IL CONSIGLIO GENERALE RIBOCCIA LA PROPOSTA DI STATUTO DELLA MAGGIORANZA. SI ATTENDE IL COMMISSARIO AD ACTA MINISTERIALE*

INPGI, IL CONSIGLIO GENERALE RIBOCCIA LA PROPOSTA DI STATUTO DELLA MAGGIORANZA. SI ATTENDE IL COMMISSARIO AD ACTA MINISTERIALE*

Il Consiglio generale dell’Inpgi ha bocciato nuovamente la proposta di Statuto avanzata dalla maggioranza che gestisce l’Istituto. Netta l’opposizione delle componenti di minoranza (Massimo Alberizzi, Francesca Altieri, Romano Bartoloni, Gianluca Boezio, Nicola Borzi, Andrea Bulgarelli, Paola Cascella, Daniele Cerrato, Cristiano Fantauzzi, Vincenzo Lombardo, Michaela Marcaccio, Carlo Parisi, Alfonso Pirozzi, Elena Polidori, Giancarla Rondinelli, Raffaella Salamina, Marina Sbardella, Donato Sinigaglia e Daniela Stigliano) nei confronti delle proposte a senso unico della maggioranza che non è riuscita a raggiungere il numero di voti per avere la maggioranza qualificata e imporre il proprio Statuto. Respinti, peraltro, i 5 emendamenti proposti dalle opposizioni e che avrebbero evitato l’arrivo del Commissario ad acta, al quale i ministeri vigilanti del Lavoro e dell’Economia e Finanze affideranno il compito di redigere il nuovo Statuto. 

Come minoranza non siamo stati d’accordo sulle elezioni del Consiglio di amministrazione e del Consiglio di indirizzo che, a nostro avviso, dovrebbero svolgersi come avviene per tutte le altre casse privatizzate, ovvero con due votazioni separate; è stata rigettata la nostra richiesta di una necessaria e maggiore trasparenza sulle attività che riguardano l’Inpgi; abbiamo sostenuto che nonostante l’esclusione prevista – nelle altre 19 casse privatizzate sono escluse le parti sociali – della Fieg e della Fnsi dal Cda, la maggioranza intendeva istituzionalizzare gli uffici di rappresentanza solo nelle sedi Fnsi, quando attualmente lo Statuto prevede  che sia il Cda a provvedere all’istituzione degli uffici di corrispondenza. Un aspetto, quest’ultimo, di particolare importanza proprio perché nel nuovo Inpgi sono iscritti giornaliste e giornalisti che operano nel lavoro autonomo e che quindi possono essere sia iscritti ad altre realtà sindacali, che non esserlo affatto. 

*Andrea Bulgarelli, consigliere generale Inpgi per il Friuli Venezia Giulia