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Avvisi
IN VIGORE LA NUOVA CARTA DI TREVISO
A trentun anni ormai dalla stesura e a
quindici dal primo aggiornamento, è in vigore una nuova riformulazione
della Carta di Treviso, il documento deontologico sulla corretta
informazione nei fatti di cronaca in cui sono coinvolti i minorenni,
approvato dal Consiglio nazionale dei giornalisti a luglio, ha ottenuto
la presa d’atto dell’Autorità garante per la protezione dei dati
personali.
L’obiettivo era di rendere la Carta più aderente alla
realtà, più chiara ed efficace, ma anche di immediata consultazione. Una
specie di decalogo per i giornalisti utile soprattutto nelle cosiddette
“zone grigie”, ovvero in quei contesti di non facile interpretazione,
arrivando anche a una “tutela declinata in funzione dell’età e delle
circostanze di fatto”. È stata, in realtà, rafforzata la protezione
dove era necessario valutando al tempo stesso un diverso approccio,
nella convinzione che la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza
andasse calibrata diversamente, senza perdere i principi base della
protezione dei soggetti minorenni.
In
definitiva la filosofia della nuova Carta di Treviso si può riassumere
in un concetto molto semplice: il minorenne non va nascosto ma protetto. È quanto sottolineano con soddisfazione in una nota il presidente
uscente del Consiglio Nazionale, Carlo Verna e il coordinatore dello
specifico gruppo di lavoro, Franco Elisei, appena riconfermato
presidente dell’ordine dei giornalisti delle Marche.
L’intenzione è
stata di chiarire ulteriormente i doveri dell’informazione rafforzando
il concetto di essenzialità della notizia, l’uso del linguaggio e delle
parole giuste per evitare sensazionalismi ed emulazioni, con
un’applicazione ancor più stringente delle norme deontologiche per i
minorenni stranieri e per i suicidi, invitando inoltre alla massima
sensibilità verso i casi limite e valutando anche responsabilmente il
ruolo dei genitori e le loro eventuali autorizzazioni. Un’operazione
culturale, non solo deontologica condotta da un comitato composto da
consiglieri dell’Ordine dei giornalisti, esponenti della magistratura,
psicologi, esperti di deontologia e osservatori dell’Autorità garante
dell’Infanzia e dell’adolescenza.